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E’ pervenuta a questo Ente il 4 gennaio 2010 da parte dell’Agenzia delle Entrate, una richiesta di comando per un anno di un istruttore amministrativo cat. C - ufficio tributi a tempo pieno (unica figura), al termine del quale, eventualmente, trasformare il comando stesso in mobilità esterna tra Enti. Il comando sarebbe interamente rimborsato dall’Agenzia delle Entrate. L’Amministrazione sarebbe favorevole alla concessione dell’autorizzazione ma è sorto il problema della sostituzione del dipendente, posto che la Responsabile del Settore non è in grado di gestire l’ufficio personalmente né è possibile ipotizzare operazioni di mobilità interna di altro personale, dato il sottodimensionamento …
Un nostro dipendente inquadrato nella categoria giuridica D3 – economica D5 è stato collocato in aspettativa senza assegni (come previsto dal comma 6 art. 19 del D.Lgs. 165/2001) per il conferimento di un incarico dirigenziale, da parte di questa Amministrazione, a tempo determinato (periodo dal 01/01/2007 al 31/12/2010) ai sensi dell’art. 110 D. Lgs. 267/2000. Alla luce di quanto sopra esposto si chiede a quale CCNL fare riferimento circa l’applicazione dell’istituto del preavviso, nel caso che il dipendente interessato chieda di essere collocato a riposo a far tempo dal 01/01/2011 avendo i requisiti di accesso per il pensionamento.
Ai sensi del comma 10 dell'art. 16 bis del D.L. 29/11/2008 n. 185 convertito nella legge 2/2009 le stazioni appaltanti pubbliche devono acquisire il DURC. A seguito di circolare operativa interna tale adempimento è stato comunicato ai singoli responsabili di servizio che sono tenuti all'acquisizione del documento in oggetto per tutte le forniture di beni e servizi per poter procedere alla liquidazione delle fatture. A fronte del fatto che tali liquidazioni vengono trasmesse al Servizio Finanziario senza tale documento e che lo stesso non è neanche conservato agli atti nei vari servizi, si chiede se la mancanza del Durc comporta …
In data 17/04/2008 abbiamo emesso mandato di pagamento a favore di un professionista per l’acconto di una parcella alla quale però abbiamo associato la certificazione fiscale calcolata sull’importo totale del documento medesimo. Dovendo oggi provvedere alla liquidazione del saldo di quella fattura, ci si chiede se su quel saldo vada applicata o meno la ritenuta d’acconto.
Nel 2006 abbiamo acquistato beni per l’importo complessivo di 34 mila euro, con due fatture rispettivamente di 13 mila per l’acconto e 21 mila per la differenza. Più tardi con un accordo tra le parti è stato rideterminato l’importo complessivo in 31 mila. L’acconto con fattura di 13 mila è stato pagato e quindi la fattura chiusa, mentre la differenza non è stata pagata, ma la fattura corrispondente è sempre quella da 21mila. Ad oggi la ditta chiede il saldo per 18 mila euro. Possono loro emetterci nota di accredito (per noi non è possibile questa ipotesi, visto il tempo …
Un contribuente, a seguito di decesso del coniuge, acquisisce il diritto di abitazione sull'immobile di residenza. Successivamente procede alla vendita dell'immobile al proprio figlio, riservandosi però il diritto di coabitazione con lo stesso. Di conseguenza, si chiede se tale diritto di coabitazione, sia un diritto reale di godimento assimilabile a tutti gli effetti, ai fini dell'ICI, al diritto di abitazione.
Si chiede dove introitare i diritti derivanti da escavazione da una cava? Hanno dei vincoli precisi?
Premesso che questo ente ha una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti e ha proceduto all’ instaurazione di un rapporto di lavoro con personale di altro Ente, ai sensi dell’art. 92 del d.lgs. 267/2000 e art. 1, comma 557 della Legge 311/2004, si chiedono chiarimenti in ordine alle ferie spettanti al personale in argomento, nei seguenti casi: Caso a) Dipendente con rapporto di lavoro a tempo pieno nell’ente di appartenenza e fino a 12 ore presso questo ente. L’orario di lavoro nell’Ente di appartenenza si sviluppa, a settimane alterne, con la presenza il sabato mattina e conseguente recupero in un giorno …
Si chiede in quali casi l’ordinativo di pagamento e la reversale di incasso debbano essere assoggettati a bollo. In riferimento all’allegato B del 642/1972 chiediamo se, secondo quanto riportato al punto 5., sia corretto non assoggettare a bollo alcuna entrata del tit. I, II e III. Sulle riscossioni che l’ente effettua laddove le entrate sono rilevanti ai fini IVA e a fronte dell’incasso non c’è ricevuta fiscale si possono considerare esenti ai sensi dell’art. 6 allegato B DPR 642/1972? Se sì occorre indicare sulla ricevuta che trattasi di corrispettivi IVA? Nei casi in cui sia necessario assoggettare a bollo possiamo …
Dovendosi procedere alla emissione di Avviso di Accertamento I.C.I. ad un contribuente deceduto, si chiede quale è la forma corretta per la regolare notifica agli eredi del contribuente, atteso che lo scrivente ufficio non è in grado di sapere se sono stati assolti gli obblighi di cui all’art. 65 comma 2° D.P.R. 600/1973. Si specifica che è stata presentata regolare denuncia di successione. Si propenderebbe per l’invio degli avvisi di accertamento per mezzo del servizio postale intestando ciascuna raccomandata all’erede di… c/o erede n.1 (cognome nome via…) in solido erede n.2,3,4… Tale procedimento è abbastanza laborioso, dovendosi inviare una raccomandata …