Spese elezioni e referendum, rischio buco di bilancio
Il Ministero dell’Interno, con Circolare 54/2022, evidenzia che per il finanziamento delle spese ritenute indispensabili per l’attuazione delle consultazioni elettorali e referendarie si è in attesa di conoscere l’importo delle risorse che sarà stanziato, dal Ministero dell’economia e delle finanze.
L’importo massimo delle spese da rimborsare a ciascun Comune, fatta eccezione per il trattamento economico dei componenti di seggio, è stabilito con decreto del Ministero dell’interno nei limiti delle assegnazioni di bilancio, secondo distinti parametri per sezione elettorale e per elettore calcolati, rispettivamente, nella misura del 40% e del 60%, sul totale da ripartire, con la maggiorazione del 40% per i Comuni fino a 3 sezioni elettorali. Le assegnazioni così disposte sono vincolanti e non potranno, in nessun caso, essere soggette ad integrazioni (articolo 17 della legge 23 aprile 1976, n. 136, modificato dall’articolo 1, comma 400, lettera b), della legge 27 dicembre 2013, n. 147).
Appena l’ufficio ministeriale conoscerà l’ammontare dello stanziamento, provvederà a comunicare l’importo massimo che potrà essere assegnato a ciascun Comune e costituirà riferimento per il controllo sul rendiconto presentato dagli enti locali.
Nelle more della cennata comunicazione, il Ministero raccomanda di contenere le spese nei limiti strettamente indispensabili, in quanto eventuali eccedenze rispetto all’importo massimo assegnabile resteranno a carico dei Comuni medesimi.