Servizi pubblici locali, limature al testo ma l'adempimento è stringente
In occasione della conversione in legge del DL 104/2023, ANCI ha presentato una proposta di emendamento all'art. 30 Dlgs 201/2023 che impegnerà molto gli enti locali e sui cui Delfino & Partners ha definito un percorso operativo per l'affiancamento agli enti nell'esecuzione dei numerosi adempimenti correlati.
La proposta emendativa è diretta alla semplificazione della procedura di cui all’art. 30 del d.lgs. 201/22, in particolare:
All’art. 30 del d.lgs. 23 dicembre 2022, n. 201, apportare le seguenti modifiche:
1) Al comma 1, primo periodo:
- le parole “o le loro eventuali forme associative” sono soppresse;
- dopo le parole “con popolazione superiore a 5.000 abitanti,” sono inserite le seguenti “o le loro eventuali forme associative, ivi compresi gli enti d’ambito,”;
- dopo le parole “servizi pubblici locali di rilevanza economica” sono inserite le seguenti “da loro affidati”.
2) Al comma 2, il secondo periodo è soppresso.
3) Al comma 3, la parola “dodici” è sostituita da “ventiquattro”.
Evidenzia Anci che la proposta emendativa al punto 1) è volta a semplificare la verifica periodica e la ricognizione sui servizi pubblici locali a rilevanza economica, nuovo ed ulteriore adempimento a carico degli enti locali, previsto dal d.lgs 201/2022, che la nuova norma dispone di effettuare, in prima applicazione, entro il 31 dicembre p.v. Tale ricognizione prevede di rilevare, per ogni servizio affidato sul proprio territorio– tramite una specifica relazione - «il concreto andamento dal punto di vista economico, dell’efficienza e della qualità del servizio e del rispetto degli obblighi indicati nel contratto di servizio, in modo analitico», oltre che la misura degli affidamenti in house e gli oneri a carico degli enti affidanti, a prescindere dal fatto che gli enti locali siano o meno proprietari della società. In merito a ciò, la proposta emendativa è necessaria per semplificare gli oneri previsti dalla nuova norma, prevedendo che siano invece gli enti affidanti a predisporre la relazione e non, diversamente dalla previsione attuale, tutti gli enti che ne beneficiano. Ciò, in caso di servizi a rete, semplifica la procedura in quanto consente che sia l’ente di Governo dell’Ambito (EGATO) a predisporre ed inviare la relazione sulla gestione dei SPL e non il singolo Comune, al quale invece sarà solo trasmessa. In questo modo, viene evitato l’inutile ed onerosa duplicazione di relazioni anche da parte dei Comuni dell’Ambito, che, altrimenti dovrebbero comunque predisporle, ma chiedendo informazioni all’EGATO stesso non essendo questi ultimi, parte attiva dell’affidamento.
Vieppiù, la norma vigente prevede che la relazione sia contestuale rispetto a quella sulla razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche (ex art.20 del Tusp), di cui solo nel caso di servizi affidati a società in house costituirebbe un’appendice. In tal caso i Comuni dovrebbero inviare la relazione due volte, al Mef tramite l’applicativo partecipazioni - quale eventuale appendice del piano di razionalizzazione - e ad Anac, ai sensi dell’art. 31 del d.lgs. 201/2022 mentre, al contrario, gli enti d’ambito non avrebbero nessun adempimento diretto. L’emendamento, al punto 2), dispone quindi l’abrogazione di tale previsione, semplificando la procedura anche per le società in house. Infine, la proposta emendativa, al punto 3), prevede un tempo più congruo per i succitati adempimenti, facendo decorrere la fase di prima applicazione della suddetta ricognizione da dicembre 2024.