← Indietro

Saldo corrente per coprire investimenti pluriennali

Uno dei quadri meno osservati nei documenti contabili enti locali, che invece merita attenzione, è sicuramente il saldo  corrente  ai fini della copertura degli investimenti pluriennali, che comprende:

 

O1) Risultato di competenza di parte corrente

  (+)

 

Utilizzo risultato di amministrazione per il finanziamento di spese correnti

(-)

 

Entrate non ricorrenti che non hanno dato copertura a impegni

(-)

 

Risorse accantonate  di parte corrente stanziate nel bilancio dell'esercizio N 

(-)

 

Variazione accantonamenti di parte corrente  effettuata in sede di rendiconto  (+)/(-)

(-)

 

Risorse vincolate di parte corrente nel bilancio 

(-)

 

Equilibrio di parte corrente ai fini della copertura degli investimenti pluriennali

(=)

 

 

Tale saldo esprime la capacità dell’ente locale di generare risorse correnti "stabili" in grado di finanziare spese a Titolo II con incidenza su più esercizi.

In altri termini, il saldo corrente ai fini della copertura degli investimenti pluriennali è dato da risorse correnti non utilizzate per vari motivi e composte da diverse fattispecie. L’obiettivo è proprio quello di evidenziare la quota "stabile" di risorse correnti non utilizzate diretta a coprire investimenti pluriennali.

Per tale calcolo si parte dall’eccedenza di parte corrente dell’anno, data dal risultato di competenza di parte corrente, e si sottraggono quelle quote che pur essendo risorse di parte corrente non sono stabili, come appunto le entrate non ricorrenti che non hanno dato copertura a impegni. Se tali entrate avessero dato copertura ad impegni non sarebbero confluite nel risultato di competenza di parte corrente (O1); non avendo invece dato copertura ad impegni sono confluite nelle economie di parte corrente, ma non "servono" per dare copertura ad investimenti pluriennali, che viceversa hanno bisogno di entrate correnti stabili e durature.

Allo stesso modo, sono detratte dal risultato di competenza di parte corrente altre entrate che non assolvono al fine di cui sopra, ovvero: l’utilizzo risultato di amministrazione per il finanziamento di spese correnti (che sottrae risorse correnti);  le risorse accantonate  di parte corrente stanziate nel bilancio dell'esercizio in conto competenza (che erodono risorse correnti anche se non si impegnano); la variazione degli accantonamenti di parte corrente  effettuata in sede di rendiconto (con segno positivo o negativo, che possono erodere o incrementare risorse correnti); le risorse vincolate di parte corrente nel bilancio  (che hanno specifica finalità e non possono servire per finanziare investimenti pluriennali)