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Rilievi della corte su dati e tempistiche di approvazione dei piani di revisione delle partecipazioni

In sede di controllo dei Piani di revisione periodica delle partecipazioni, la Corte dei conti Sardegna ha richiamato l’operato di un Ente locale, evidenziando la non regolare adozione dei provvedimenti per le annualità dal 2018 al 2022, in quanto, negli stessi Piani, sono state rilevate importanti problematiche relative, oltre ai ritardi temporali di approvazione o totale assenza degli stessi, anche alle informazioni contenute nei vari atti.

Tra questi viene citata l’irregolarità dei dati impiegati per la predisposizione del piano di revisione periodica 2022 ove risultano essere stati utilizzati i dati riferiti all’esercizio 2021; l’operato dell’Ente, come indicato dalla Corte, ha reso quindi inidoneo l’atto ad “integrare l’adempimento di legge previsto dall’art. 20 TUSP rispetto alle partecipazioni detenute dall’ente alla data del 31/12/2022”.

Una simile criticità è stata rilevata anche riguardo agli atti relativi alla ricognizione al 31.12.2019 analizzati, i quali risultano “avere un contenuto “misto”, aggiornato all’esercizio di riferimento 2018 nelle schede tecniche di dettaglio riportanti i dati richiesti per le singole società partecipate” quando invece “la relazione allegata alla deliberazione consiliare riporta alcuni dati aggiornati al 2019 e al 2020”. (Corte dei conti Sardegna, deliberazione n. 122/2024/VSG)


Richiamando la disciplina dettata dall’art. 20 del TUSP si ricorda che, ai sensi del comma 3, i provvedimenti devono essere “adottati entro il 31 dicembre di ogni anno”; come indicato nel successivo comma 7 “La mancata adozione degli atti di cui ai commi da 1 a 4 da parte degli enti locali comporta la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da un minimo di euro 5.000 a un massimo di euro 500.000, salvo il danno eventualmente rilevato in sede di giudizio amministrativo contabile, comminata dalla competente sezione giurisdizionale regionale della Corte dei conti”.