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Riforma segretari comunali, impugnata legge regionale Sardegna

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie On. Gelmini, ha esaminato nove leggi regionali e ha quindi deliberato di impugnare: la legge della Regione Sardegna n. 6 dell’11/04/2022 “Sostegno e promozione della coltivazione e della filiera della canapa industriale”, in quanto talune disposizioni eccedono dalle competenze attribuite alla Regione Sardegna dallo Statuto di autonomia in materia di ordine pubblico e sicurezza e tutela della salute, violando l’articolo 117, secondo comma, lettera h), e terzo comma, della Costituzione, nonché l’art. 81, terzo comma, relativamente alla copertura finanziaria; la legge della Regione Sardegna n. 9 dell’11/04/2022 “Interventi vari in materia di enti locali della Sardegna. Modifiche alla legge regionale n. 4 del 2012 e alla legge regionale n. 3 del 2009”, in quanto talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di ordinamento civile e di ordinamento degli enti locali, eccede dalle competenze attribuite alla Regione Sardegna dallo Statuto di autonomia, violando gli articoli 3, 51, primo comma, 97 e 117, secondo comma, lettere l) e p), della Costituzione, nonché i principi generali dell’ordinamento giuridico della Repubblica.

Il testo approvato dal Consiglio regionale della Sardegna, prevede che i dipendenti a tempo indeterminato degli enti locali che sono in possesso del titolo di studio per l’accesso all’albo dei segretari sono, a richiesta, iscritti all’albo dei segretari a condizione che svolgano o abbiano svolto l’incarico di vicesegretario. Essi hanno diritto alla iscrizione nella stessa fascia di appartenenza del comune in cui hanno svolto in modo prevalente l’incarico di vicesegretario. Questa disposizione si applica nelle more della riforma regionale delle autonomie locali e, comunque, la sua durata non può eccedere il 31 dicembre 2024.

La norma supererebbe quindi il vincolo del concorso pubblico e consentirebbe l’iscrizione anche nelle fasce più elevate dell’albo.