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Riforma della contabilità enti locali nel PNRR

Il Piano PNRR è dedicato alle "riforme", intese come un insieme integrato di investimenti «orientato a migliorare l'equità, l'efficienza e la competitività del Paese, a favorire l'attrazione degli investimenti e in generale ad accrescere la fiducia di cittadini e imprese. (…) a ridurre gli oneri burocratici e a rimuovere i vincoli che hanno fino ad oggi rallentato la realizzazione degli investimenti o ne hanno ridotto la produttività».

Le sei missioni a cui sono dedicate le risorse PNRR sono:

  1. digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo;
  2. rivoluzione verde e transizione ecologica;
  3. infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  4. istruzione e ricerca;
  5. inclusione e coesione;
  6. salute.

In materia di riforma contabile, l’obiettivo del PNRR è dotare l'intera PA di un sistema di contabilità economico-patrimoniale di tipo accrual, basato sul criterio di competenza economica.

L’intento, alquanto ambizioso, è dotare la pubblica amministrazione di un sistema contabile unico, non più soltanto omogeneo.

La contabilità economico patrimoniale diventerà centrale, non sarà più adottata a soli fini conoscitivi. Si svilupperà anche la contabilità analitica economica per centri di costo e di ricavo, oggi esistente ma utilizzata da pochissimi Comuni.

Ma la contabilità finanziaria sparirà completamente? La risposta è NO.

La contabilità economico patrimoniale non sostituirà la natura giuridico autorizzatoria dei valori finanziari previsionali, bensì li affiancherà, con un percorso in linea, non più secondario.

Entro il 2024 dovranno essere definiti i nuovi principi contabili, il piano dei conti multidisciplinare, la struttura base di riferimento. Il 2025 sarà dedicato alla formazione. Nel 2026 il sistema dovrà essere operativo.

Con questa riforma, migliorerà sicuramente l’informazione contabile verso i terzi; si potrà attuare il concetto di accountability, ovvero la responsabilità, da parte degli amministratori che impiegano risorse finanziarie pubbliche, di rendicontarne l'uso sia sul piano della regolarità dei conti sia su quello dell'efficacia della gestione; si potranno avere migliori strumenti per i controlli interni, per la valutazione della performance, per l’analisi dei rischi.

Maurizio Delfino lavora sull’integrazione contabile negli enti locali dal 1990, da quando la Legge 142 ha fatto capire che l’informazione contabile finanziaria non era più sufficiente e adeguata per raggiungere gli obiettivi della Pubblica amministrazione. Da allora ha lavorato sul campo, ha trasferito i concetti a persone e software house, ha scritto libri, ha fatto oltre un migliaio di seminari. Adesso sta seguendo l’ultimo miglio, che è già in corso con le modifiche apportate dal DM MEF 01.09.2021 ai principi contabili applicati All. 4/3 Dlgs 118/2011 e smi. Per informazioni: info@gruppodelfino.it