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Riaccertamento ordinario, la variazione di cassa solo sul 2021

Non è corretto effettuare variazione di cassa sul 2020. Arconet già da tempo ha rilevato che nell’ambito del riaccertamento ordinario dei residui, le variazioni degli stanziamenti di cassa dell’esercizio precedente, comprese quelle dirette ad evitare che gli stanziamenti definitivi di cassa siano superiori alla sommatoria degli stanziamenti di competenza e dei residui, non rientrano nella definizione di variazioni “necessarie alla reimputazione delle entrate e delle spese riaccertate”.

Anche le procedure di acquisizione dei rendiconti alla BDAP non prevedono il controllo della coerenza delle previsioni definitive di cassa, che invece è effettuato in automatico con riferimento al bilancio di previsione.

E’ invece necessario verificare la coerenza degli stanziamenti di cassa dell’esercizio successivo che, a seguito della reimputazione degli impegni, potrebbero non essere adeguati e non consentire il pagamento delle obbligazioni esigibili dell’ente.

In ogni caso, l’eventuale incapienza degli stanziamenti di cassa del nuovo esercizio derivante dal riaccertamento ordinario non costituisce una incongruenza contabile degli stanziamenti.