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Quali tributi si possono prorogare, ridurre, esentare

Nei sette Decreti legge emanati dal Governo finora, anno 2020, in tema di Coronavirus non c’è una riga sulla possibilità di sospendere, ridurre, esentare i tributi locali a seguito dell’emergenza. La volontà di molte amministrazioni va invece in tal senso, ma non sempre la normativa vigente consente il rinvio allo strumento regolamentare.

La sospensione dei termini di versamento può essere disposta, con specifica delibera di consiglio comunale ai sensi dell’art. 52 Dlgs 446/1997, per quanto riguarda la Tosap o Canone e l’Imposta di pubblicità o Canone.  Anche per la Tassa Rifiuti e per la Tariffa corrispettivo è possibile, anzi è dovuto, che il Consiglio comunale fissi le scadenze di versamento. Se il Consiglio ha già definito nel regolamento un riferimento temporale sui termini di pagamento, la delibera di variazione delle scadenze Tari può essere adottata dalla Giunta comunale.

Non è invece possibile spostare le scadenze di versamento per l’IMU, fissate, da ultimo, dalla Legge 160/2019 all’art. 1 comma 762, al 16 giugno e al 16 dicembre, compreso la quota di gettito IMU categoria D di competenza dello Stato, che non può essere prorogata. Il comma 777 della stessa legge di bilancio 2020 prevede "Ferme restando le facoltà di regolamentazione del tributo di cui all’articolo 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, i comuni possono con proprio regolamento: …. (omissis) b) stabilire differimenti di termini per i versamenti, per situazioni particolari", ma sempre riferiti a singole fattispecie impositive, non a situazioni generali.

Per la Tari, pur in un quadra normativo di maggiore favore per la manovrabilità comunale del tributo e delle scadenze, non sarà nemmeno possibile stabilire riduzioni ed esenzioni per gli esercizi che hanno subito la chiusura (bar e ristoranti, tanto per fare un esempio facile) in quanto, come noto, il tributo è dovuto sulla base della semplice potenzialità di produrre rifiuti conseguente alla utilizzabilità dei locali (e comunque non sarebbe facile distinguere il ristorante che ha fermato l’attività completamente, rispetto a quello che ha chiuso al pubblico ma ha effettuato distribuzione di pasti a domicilio).

Non incide più di tanto per gli enti locali l’art. 62 del DL 18/2020, che ha sospeso fino al 31 maggio prossimo gli adempimenti tributari diversi dai versamenti e dalle ritenute. E’ interessata solo la dichiarazione Tosap per i gestori dei servizi a rete, che scade il 30 aprile prossimo, mentre, la scadenza della dichiarazione 2019 Tari è fissata il 30 giugno 2020 (o altro termine fissato dal regolamento comunale) e quella delle dichiarazioni di IMU e TASI è fissata il 31 dicembre 2020.

Le riduzioni ed esenzioni dei tributi, poi, non possono essere concesse dal Comune oltre a quelle previste dalla normativa, per cui non sono previsti né prevedibili agganci alla situazione emergenziale. Riduzioni indistinte per tutte le categorie per tipologia tariffaria sono invece possibili per la Tosap (ma si sottolinea non sono possibili riduzioni distinte per singoli casi) entro i termini di approvazione del bilancio di previsione 2020-2021-2022, ovvero ad oggi il 31 luglio 2020.

In ambito Tari utenze non domestiche è invece possibile applicare riduzioni specifiche sulla quota variabile o esenzioni temporanee per le attività maggiormente colpite dall’emergenza, ricorrendo all’utilizzo della fiscalità generale (effettuando regolarizzo contabile) per evitare di fare incidere tali riduzioni sulle altre categorie (secondo il principio della piena copertura dei costi con la tariffa). Tuttavia, sarebbe necessario documentare la riduzione della produzione dei rifiuti da parte di tali utenze non domestiche nel 2020, non facilmente attuabile nel breve periodo.

In ambito Imu, il Comune potrebbe decidere entro il 30 giugno 2020 una riduzione delle aliquote, fermo restando immutata la quota statale. La Circolare MEF n. 3/DF 2012 ha ammesso la possibilità di ridurre aliquote (fino all’azzeramento) per determinate fattispecie all’interno di una tipologia di aliquota normata ora dalla Legge 160/2019, pur nel rispetto dei limiti di legge e dei criteri di ragionevolezza e non discriminazione.

In ambito addizionale comunale Irpef, è possibile prevedere entro il 31 luglio 2020, termine ultimo per l’approvazione del bilancio 2020-2022, riduzioni in termini di aliquote e di esenzioni, con effetto per i contribuenti sui redditi 2021.

In ogni caso, le già ristrette possibilità di intervento, trovano un limite invalicabile su cui responsabile di ragioneria e organo di revisione devono vigilare e intervenire con prontezza (e fermezza): la crisi delle risorse, che può rendere critici, già in condizioni normali gli equilibri finanziari di competenza e di cassa. E’ bene, quindi, fermarsi in tempo per non peggiorare irrimediabilmente una situazione finanziaria 2020 che appare già molto difficile

 

Delfino & Partners affianca i Comuni nell’Ufficio Tributi. Per informazioni, inviare mail: info@gruppodelfino.it