Poteri di controllo analogo: inefficaci se frammentati tra un numero eccessivo di soggetti
Nell’ambito del controllo svolto dalla Corte dei Conti Lazio sulla gestione delle partecipazioni societarie del Comune di Roma, il Collegio ha riscontrato una regolamentazione del controllo analogo “inefficace oltre che irrazionale, nella misura in cui intesta ad un numero eccessivo di soggetti l’esercizio “integrato” dei poteri di controllo analogo”. La Sezione ha dunque ribadito la necessità per l’Amministrazione di “superare l’attuale frammentato assetto organizzativo” in quanto “la compresenza di un numero eccessivo di soggetti (e di centri di responsabilità) ha reso, di fatto, non funzionante l’esercizio del controllo analogo “integrato””.
Pur prendendo atto delle intenzioni dichiarate dal Comune in sede di controdeduzioni a pregressi rilievi, la Corte ha richiesto la tempestiva “adozione di misure organizzative adeguate a superare la criticità in esame”, rammentando che una corretta “riorganizzazione del controllo analogo e del concreto utilizzo dei poteri in cui lo stesso si estrinseca, rappresenta una condizione necessaria, ancorché non sufficiente, per riportare a fisiologia i rapporti tra il socio pubblico e i propri organismi in house”. (Corte dei Conti Lazio, deliberazione n. 47/2021/GEST)