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Piano annuale flussi cassa anche sui residui e al netto di FCDE e FPV

Ci si chiede se il piano annuale dei flussi di cassa debba considerare solo la competenza oppure anche i residui. La risposta non lascia dubbio: devono essere previsti e monitorati anche incassi e pagamenti in conto residui.

Il modello ministeriale non li considera in modo esplicito (si consiglia una suddivisione di importi nel modello CP e RS) ma che i flussi di cassa debbano considerare anche i residui deriva dalla norma stessa che ha previsto il cronoprogramma di cassa, ovvero l’art. 6 comma 1 e 2 del DL n. 155/2024 convertito in Legge n. 189/2024:

1.Al fine di rafforzare le misure già previste per la riduzione dei tempi di pagamento, dando attuazione alla milestone M1C((M1C1-72 bis del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) )), le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, adottano entro il 28 febbraio di ciascun anno, un piano annuale dei flussi di cassa, contenente un CRONOPROGRAMMA DEI PAGAMENTI E DEGLI INCASSI RELATIVI ALL'ESERCIZIO DI RIFERIMENTO. Il piano annuale dei flussi di cassa è redatto sulla base dei modelli resi disponibili sul sito istituzionale del Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato.

2.Il competente organo di controllo di regolarità amministrativa e contabile verifica che sia predisposto il piano di cassa di cui al comma 1.

Inoltre, occorre evidenziare che le previsioni di cassa dovranno tenere conto della presenza del FCDE – fondo crediti dubbia esigibilità per ogni voce di entrata in conto competenza e in conto residui.

Il FPV – fondo pluriennale vincolato, sia quello accantonato (previsione) sia quello determinato (gestione) non genereranno ovviamente flussi di cassa in uscita.

I residui passivi poco veritieri (non sono ammessi e nemmeno si dovrebbero citare, ma nella realtà esistono eccome) saranno stanati.