Pagamento contributo indennità funzione, occorre attendere l'esito delle rendicontazioni
Lo scorso anno, nel mese di luglio il Ministero dell’Interno, Direzione Centrale Finanza Locale, ha comunicato il provvedimento dirigenziale con cui è stato disposto il pagamento per il contributo indennità di funzione amministratori enti locali, come da Piano di riparto definito dal Decreto Ministero Interno di concerto con il Ministero Economia e Finanze del 30 maggio 2022, in attuazione art. 1 comma 586 Legge 234/2021.
Quest’anno il Ministero provvederà al pagamento del contributo indennità di funzione solo a seguito della verifica di tutte le rendicontazioni, il cui termine è stato prorogato al 28 agosto scorso.
Come comunicato in nostra precedente news, la certificazione sull’utilizzo 2022 del contributo statale a copertura dell’indennità di funzione amministratori dopo gli aumenti di cui Legge 234/2021 è scaduta il 15 maggio 2023, ma il Ministero dell’Interno ha riaperto i termini, definendo la nuova scadenza il 28 agosto 2023. Il Viminale ha altresì ricordato ricorda che, al fine di acquisire i dati relativi all’utilizzo del contributo statale per l’anno 2022 a concorso della copertura dell’onere sostenuto dai comuni delle regioni a statuto ordinario per l’incremento delle indennità di funzione da corrispondere ai sindaci ed agli amministratori locali ai sensi dell’articolo 1, commi da 583 a 587, della legge 30 dicembre 2021, n.234, è stato predisposto uno specifico certificato, accessibile con le consuete credenziali nell’area TBEL del sito istituzionale del Dipartimento all’indirizzo web: https://finanzalocale.interno.gov.it/apps/tbel.php/login/verify.
Con la riapertura dei termini è stato altresì possibile integrare o modificare i dati già inseriti. In proposito, il Ministero ha invitato i 671 comuni che non hanno indicato gli estremi della quietanza di tesoreria ad integrare il certificato già trasmesso con tali estremi. L’integrazione o la modifica del certificato deve essere stata fatta con l’annullamento e la sostituzione del vecchio certificato con il nuovo; l’inserimento di un importo non corrispondente all’ammontare della somma da quietanzare ha comportato la segnalazione di un errore.
In caso di mancata trasmissione del certificato a rendicontazione 2022, il Ministero non potrà procedere all’assegnazione delle risorse per l’anno 2023.
Non mancheranno difficoltà di comunicazione sui dati relativi, vista la mutata situazione di molti amministratori e amministrazioni, ad iniziare dai Comuni che sono andati ad elezioni nello scorso mese di maggio.