Opere a scomputo, ANAC rileva criticità
ANAC osserva le opere a scomputo e rileva criticità. Ad iniziare dal Comune di Roma (Atto del Presidente in data 8 maggio 2024)
Sono diverse le criticità emerse riguardo alle opere di urbanizzazione primaria e secondaria del Comune di Roma, affidate ai privati, evidenziate da un accurato monitoraggio di Anac, che ha fatto emergere l’entità del fenomeno.
A seguito delle iniziative di vigilanza svolte dall’Autorità Nazionale Anticorruzione è stata avviata l’attività ricognitiva da parte del Comune di Roma, dando evidenza che le opere di urbanizzazione a scomputo degli stessi oneri hanno interessato oltre 500 convenzioni urbanistiche per la realizzazione di edilizia residenziale per un valore di circa 2,5 miliardi di euro, risultati in parte connotati da criticità e/o non completati. E’ quanto evidenziato dal Deliberato del Consiglio dell'Autorità dell’8 maggio 2024.
“Le opere di urbanizzazione realizzate dal privato, titolare della convenzione urbanistica con l’Amministrazione comunale, a scomputo dei relativi oneri – si legge nell’Atto dell’Autorità -, sono da ritenersi opere pubbliche e assoggettate alle procedure di evidenza pubblica, fatta eccezione per le opere di urbanizzazione primaria di importo inferiore alla soglia comunitaria, funzionali all’intervento di trasformazione urbanistica del territorio. Non sono pertanto consentite eventuali pattuizioni intercorse con l’Amministrazione che consentano al titolare di una concessione edilizia o di un piano di lottizzazione approvato la realizzazione diretta di un'opera di urbanizzazione a scomputo totale o parziale del contributo dovuto per il rilascio della concessione, al di fuori dei casi previsti dalla legge”.
“In caso di assunzione delle opere di urbanizzazione da parte del privato, titolare della convenzione urbanistica con l’Amministrazione comunale, a scomputo dei relativi oneri – anche se ad oggi la nomina dei collaudatori venga rimessa alla stazione appaltante privata, soggetta all’applicazione del codice dei contratti - va comunque riservata all'amministrazione la funzione di vigilanza nella fase di esecuzione, che include il potere di approvare gli atti di collaudo, dal momento che le opere realizzate devono essere cedute all'amministrazione e fatte confluire nel patrimonio pubblico”. Ancora si legge nel deliberato del Consiglio dell'Autorità che i “poteri di vigilanza e di controllo che spettano all'amministrazione comportano l'approvazione del progetto in linea tecnica ed economica e delle eventuali varianti in corso di esecuzione e la possibilità di chiedere al privato informazioni circa le modalità di svolgimento della gara d'appalto”.
L’assetto di tale potere di vigilanza va disciplinato nella convenzione urbanistica, “risultando opportuno assicurare che l’Amministrazione venga informata di tutti gli atti posti in essere dal soggetto attuatore, acquisendo copia degli stessi, svolgendo, altresì, accertamenti diretti presso le sedi del soggetto attuatore e presso i luoghi di cantiere ed acquisendo gli atti di collaudo in corso d’opera, con ogni utile elemento per consentire il controllo sull’andamento dei lavori”.
Il Comune di Roma – secondo il monitoraggio effettuato da Anac – “ha spesso fatto riferimento all’operato dei soggetti attuatori, individuati quali responsabili, senza tuttavia documentare le specifiche verifiche svolte in ordine alla correttezza delle stesse, emergendo in particolare una diffusa carenza di controlli, laddove è risultata mancante, nella maggior parte dei casi, anche l’acquisizione della sola documentazione di gara nei confronti del soggetto attuatore”.
“Con riferimento alle verifiche sui soggetti aggiudicatari delle procedure di affidamento delle opere di urbanizzazione a scomputo, l’Amministrazione altresì non ha debitamente documentato le verifiche svolte, risultando peraltro in atti alcune richieste inoltrate nei confronti dei soggetti attuatori di acquisire documentazione al riguardo rimaste prive di riscontro, nonostante il richiamo contenuto nelle convenzioni al possesso dei requisiti di carattere generale e speciale, ivi compresi i controlli antimafia”.