Oneri di urbanizzazione strettamente vincolati
L’utilizzo delle concessioni edilizie per il finanziamento della spesa corrente, e non solo, è strettamente vincolato a quanto previsto dall’art. 1 comma 460 Legge 232/2016, il cui elenco è molto preciso:
A decorrere dal 1º gennaio 2018, i proventi dei titoli abilitativi edilizi e delle sanzioni previste dal testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, sono destinati esclusivamente e senza vincoli temporali alla realizzazione e alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, al risanamento di complessi edilizi compresi nei centri storici e nelle periferie degradate, a interventi di riuso e di rigenerazione, a interventi di demolizione di costruzioni abusive, all'acquisizione e alla realizzazione di aree verdi destinate a uso pubblico, a interventi di tutela e riqualificazione dell'ambiente e del paesaggio, anche ai fini della prevenzione e della mitigazione del rischio idrogeologico e sismico e della tutela e riqualificazione del patrimonio rurale pubblico, nonché a interventi volti a favorire l'insediamento di attività di agricoltura nell'ambito urbano e a spese di progettazione per opere pubbliche. A decorrere dal 1° aprile 2020 le risorse non utilizzate ai sensi del primo periodo possono essere altresì utilizzate per promuovere la predisposizione di programmi diretti al completamento delle infrastrutture e delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria dei piani di zona esistenti, fermo restando l'obbligo dei comuni di porre in essere tutte le iniziative necessarie per ottenere l'adempimento, anche per equivalente, delle obbligazioni assunte nelle apposite convenzioni o atti d'obbligo da parte degli operatori.
La Corte dei Conti – si veda ad esempio Corte Conti Piemonte delibera 70/2019 - ha chiarito che non è ammessa deroga. Quindi è vietato utilizzare gli oneri di urbanizzazione per finanziare acquisto attrezzature, motomezzi, taglio del verde (solo acquisizione e realizzazione di aree verdi destinate a uso pubblico), manutenzione del municipio e altri casi ancora oggi in uso ma sbagliati.