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Nuovo patto di stabilità, entro settembre i piani pluriennali

Dopo l’approvazione da parte del Parlamento Europeo delle nuove regole sul Patto di stabilità e crescita, gli Stati membri dovranno presentare, entro il 30 settembre 2024, i propri piani pluriennali per ridurre l’indebitamento e le spese che consentiranno, nel tempo, di rispettare i vincoli di bilancio.

L’Italia è tra i Paesi europei con il rapporto Debito Pubblico/Pil più alto (oltre il 140%) e deve diminuire tale rapporto di almeno 1 punto percentuale l’anno. Inoltre è necessario che ogni Stato membro concorra alla creazione di riserve, pari all’1,5% del PIL, da utilizzare in caso di violazione del vincolo del 3% per il disavanzo di bilancio, altro obiettivo da conseguire immediatamente.

Vietatissimo sarà la crescita dell’indebitamento pubblico; occorre una rapida riduzione dello stesso. Al contempo però non dovranno essere sacrificati gli investimenti essenziali, quali la transazione digitale, la sostenibilità ambientale, le infrastrutture, l’istruzione. Non saranno conteggiate nei limiti le spese nazionali sostenute per programmi di finanziamento dell’Unione europea.

In caso di mancato rispetto dei vincoli, ogni Stato membro sarà sottoposto a misure di infrazione comunitaria, con conseguenti sanzioni.

L’immediata conseguenza di quanto sopra saranno i necessari tagli alla spesa pubblica, a cui anche gli enti locali non potranno sottrarsi. Le regole saranno scritte nella legge di bilancio 2025, dopo che il Governo avrà approvato la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (NaDEF).