Modifiche al reclutamento del personale, Anci e Upi chiedono al Governo una riflessione
Il DL 44/2023 in fase di conversione in legge inserisce all’art. 1 bis un complesso di disposizioni in materia di concorsi per il reclutamento di personale da parte delle pubbliche amministrazioni. Il comma 1, lettera a), numero 1), e lettera b), reca alcune integrazioni della disciplina dei concorsi unici; si prevede che gli stessi possano essere organizzati su base territoriale, si definiscono le possibilità di utilizzo delle graduatorie di altri ambiti territoriali del medesimo concorso e si contempla la possibilità di utilizzo del personale dell’associazione Formez PA anche per la costituzione dei comitati di vigilanza dei medesimi concorsi unici. Il numero 2) della suddetta lettera a) introduce un limite massimo dei candidati idonei. La successiva lettera c) prevede che, fino al 31 dicembre 2026, i bandi di concorso possano contemplare lo svolgimento della sola prova scritta (dall’ambito della deroga sono escluse le procedure concorsuali inerenti a profili professionali apicali e quelle relative alle aree dirigenziali). La lettera d) modifica la formulazione letterale di una norma sulle tabelle contrattuali di corrispondenza tra vecchi e nuovi inquadramenti dei dipendenti pubblici, al fine di assicurare l’applicazione delle stesse tabelle anche al personale svolgente servizio presso un’amministrazione diversa da quella di appartenenza.
In particolare, la norma dispone:
Articolo 1-bis. (Modifiche al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in materia di concorsi per il reclutamento del personale)
- Al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 35:
1) al comma 5 sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: « , che può essere utilizzato anche per la costituzione dei comitati di vigilanza dei concorsi di cui al presente comma »;
2) al comma 5-ter è aggiunto, in fine, il seguente periodo: « Nei concorsi pubblici sono considerati idonei i candidati collocati nella graduatoria finale entro il 20 per cento dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi. In caso di rinuncia all’assunzione o di dimissioni del dipendente intervenute entro sei mesi dall’assunzione, l’amministrazione può procedere allo scorrimento della graduatoria nei limiti di cui al quarto periodo »;
b) dopo l’articolo 35 è inserito il seguente: « Art. 35.1. – (Concorsi su base territo[1]riale) – 1. I concorsi unici possono essere organizzati su base territoriale. In tali casi i bandi di concorso prevedono che ciascun candidato possa presentare do[1]manda di partecipazione per non più di uno dei profili oggetto del bando e, rispetto a tale profilo, per non più di un ambito territoriale.
2.L’amministrazione può coprire i posti di ciascun profilo non assegnati in ciascun ambito territoriale, mediante scorri[1]mento delle graduatorie degli idonei non vincitori, per il medesimo profilo, in ambiti territoriali confinanti che presentano il maggior numero di idonei »;
c) all’articolo 35-quater, dopo il comma 3 è aggiunto il seguente: « 3-bis. Fino al 31 dicembre 2026, in deroga al comma 1, lettera a), i bandi di concorso per i profili non apicali possono prevedere lo svolgimento della sola prova scritta »;
d) all’articolo 52, comma 1-bis, quinto periodo, le parole: « dall’amministrazione di appartenenza » sono sostituite dalle seguenti: « dalle amministrazioni ».
Sul punto, Anci e Upi hanno scritto una LETTERA al Governo, chiedendo una riflessione.