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Modifiche al Codice della strada: le multe possono mettere fuori gioco l'IVA

Sono pervenuti alla Società quesiti e dubbi sui risvolti applicativi ai fini IVA delle modifiche del Codice della strada tra cui quella che estende le aree soggette a controllo. In particolare, il nuovo art. 7 comma 6 prevede che: “Le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico. Tali aree sono considerate ad uso pubblico nel caso in cui l'accesso sia indiscriminato, ancorché subordinato al pagamento di una tariffa o regolato da barriere o altri dispositivi mobili”.
L'esercizio di poteri pubblici autoritativi, quali appunto quello di sanzionare ai sensi del Codice della strada, è alla base dell'esclusione da IVA (v. ris. n. 210/E del 14 dicembre 2001; ris. n. 174/E del 6 giugno 2002), sulla scorta della giurisprudenza comunitaria, dei parcometri delle c.d. "strisce blu", pur a fronte di un regime IVA dedicato per i parcheggi (v. art. 74 del DPR 633/1972) ed attività del tutto analoghe svolte in regime di concorrenza.
Sono viceversa soggette ad IVA le attività rese dai comuni in regime privatistico, come la costruzione e gestione di parcheggi dati in locazione oppure, tradizionalmente, quelli chiusi da sbarre, custoditi, in struttura ecc...
L'estensione dei poteri di vigilanza e di "uso pubblico" anche ad aree il cui accesso è "indiscriminato", ma subordinato "al pagamento di una tariffa o regolato da altre barriere o altri dispositivi mobili" espone però al rischio (concreto) che tutta una serie di aree destinate a parcheggio e contigue a quelle pubbliche, attualmente gestite in rilevanza IVA, debbano essere escluse con ciò che ne consegue, al pari di quanto già visto per gli impianti sportivi (v. news dedicata), in termini di esercizio della detrazione. Ma anche, si aggiunge, obiettive difficoltà a modificarne la gestione dal punto di vista fiscale, dovendo passare da un regime IVA (peraltro particolare) ad uno fuori campo nel caso di parcometri, app per la mobilità e parcheggi ecc... Lo stesso può peraltro dirsi anche per la gestione delle multe.
Occorre quindi verificare con il settore della polizia municipale quali aree potrebbero essere soggette alla nuova disciplina, per valutarne anche gli effetti ai fini fiscali.
L'esclusione però non può dirsi automatica. Infatti, a seconda di che tipo di area si tratta e di che "barriera" viene posta (es. una sbarra, tale peraltro magari da non consentire di considerare "indiscriminato" l'accesso) l'attività potrebbe essere ben esercitata in diretta concorrenza con altri soggetti privati. A tal proposito, la valutazione dell'esistenza di una concorrenza effettiva (e non solo potenziale) e delle condizioni economiche potrebbero evidenziare una distorsione della concorrenza (pur dovendosi valutare il fatto che già il Comune, con le strisce blu, mette a disposizione gli stalli in esclusione da IVA), potrebbe far pendere nuovamente l'ago della bilancia verso l'imponibilità IVA.