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L'UTILIZZO DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEGLI APPALTI PUBBLICI

Il TAR Lazio, con una recente sentenza del marzo 2025, ha affrontato per la prima volta il tema dell'utilizzo dell'intelligenza artificiale nelle gare d'appalto, fornendo importanti indicazioni sulla legittimità del suo impiego nelle offerte tecniche.
La pronuncia riguarda una gara Consip per servizi di pulizia e sanificazione destinati agli Enti del Servizio Sanitario Nazionale. Nel caso specifico, una società aveva contestato i punteggi assegnati dalla commissione di gara all'offerta tecnica dell'aggiudicataria, che prevedeva l'utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale per ottimizzare la gestione del servizio.
Il TAR ha respinto il ricorso, stabilendo che l'impiego dell'IA come strumento di supporto matematico/statistico e di elaborazione dati è pienamente legittimo, purché sia mirato e specifico. I giudici hanno evidenziato come non sia rinvenibile alcun aspetto di evidente criticità o inaffidabilità nell'utilizzo di tali strumenti, ormai di comune e diffuso impiego.
La sentenza rappresenta un importante precedente sulla valutazione dell'intelligenza artificiale negli appalti pubblici, confermando la possibilità per le imprese di avvalersi di queste tecnologie innovative per migliorare l'efficienza e la qualità dei servizi offerti, purché il loro utilizzo sia ben definito e finalizzato a specifici obiettivi.
La pronuncia si inserisce nel più ampio dibattito sulla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, confermando l'apertura del sistema degli appalti pubblici all'innovazione tecnologica, nel rispetto dei principi di trasparenza e par condicio tra i concorrenti.