La stima del fondo funzioni fondamentali non consente l’accertamento
Il DM Interno 16 luglio, relativo ai criteri di riparto del Fondo Funzioni Fondamentali di cui art. 106 DL 34/2020 convertito in Legge 77/2020 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma gli importi attribuiti ad ogni Comune tardano a diventare ufficiali.
Qualche Comune, dovendo chiudere l’assestamento, ha previsto un importo in entrata a Titolo II stimato, facendo la proporzione tra la quota ricevuta come acconto 30% e la nuova quota del 70%, quest’ultima abbattuta di un 15% prudenziale, visto che il saldo, a differenza dell’acconto, non si basa solo sugli incassi ma anche sui pagamenti e sul fabbisogno di spesa.
Tale previsione aggiornata può essere connotata da criteri di veridicità e attendibilità, ma non può consentire l’accertamento contabile della stessa entrata, fino a quando l’importo non sarà pubblicato sul sito del Ministero dell’Interno. Come noto, infatti, il principio contabile All 4/2 Dlgs 118/2011 e smi evidenzia in proposito al punto 3.6: “la scadenza del credito coincide con l’esercizio finanziario in cui è adottato l’atto amministrativo di impegno relativo al contributo o al finanziamento, nel caso di entrate derivanti da trasferimenti. L’ordinamento contabile prevede che ogni amministrazione pubblica, che impegna spese a favore di altre amministrazioni pubbliche, ne dia comunicazione ai destinatari. Per quanto riguarda le erogazioni effettuate dal Ministero dell’interno agli enti locali in base alla normativa vigente, il rispetto di tale principio viene assicurato attraverso la divulgazione degli importi delle cosiddette spettanze attraverso il sito internet istituzionale”.