Incentivi funzioni tecniche, ulteriori chiarimenti del MIT
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Servizio supporto giuridico – ha espresso il proprio parere in merito all'incentivazione delle attività tecniche previste dall'Allegato I.10 del D.lgs. 36/2023
Quesito:
Le attività tecniche incentivabili, tassativamente elencate nell'allegato I.10 del D.lgs. 36/23, sono di stretta interpretazione e non suscettibili di estensione analogica (pareri C.d.C Veneto n.297/24 e n.266/23; C.d.C. Toscana n.196/23; C.d.C. Campania n.191/23). Quindi sarebbero da escludersi dall'incentivazione, di cui all'art.45 del D.lgs 36/23, le attività di "collaboratore amministrativo" della direzione dei lavori in quanto non presenti nell'elenco dell'allegato I.10. Si chiede conferma dell'esclusione.
Risposta:
Con riferimento al quesito posto, si ritiene che i collaboratori alla direzione dei lavori non sono esclusi dall’incentivazione. A sostegno di tale tesi il fatto che, se è vero che nell'elenco dell'allegato I.10 del D.L.gs. n. 36/2023 non risulta l’attività di collaboratore riferita espressamente alla direzione dei lavori, è pur vero che l’art. 45, comma 3, così recita: "lL’80 per cento delle risorse di cui al comma 2, è ripartito, per ogni opera, lavoro, servizio e fornitura, tra il RUP e i soggetti che svolgono le funzioni tecniche indicate al comma 2, nonché tra i loro collaboratori. ". Tra tali funzioni tecniche indicate nell’Allegato I.10 vi è anche quella della direzione dei lavori. Pertanto si ritiene che anche i collaboratori amministrativi della direzione lavori possano essere incentivati.
Il parere del MIT fornisce un'interpretazione più estensiva della normativa rispetto a quella suggerita fino ad oggi dalla giurisprudenza contabile, riconoscendo un ruolo incentivabile ai collaboratori amministrativi della direzione lavori. Questo chiarimento potrebbe avere impatti significativi sulle Amministrazioni pubbliche e sugli operatori del settore, influenzando l'assegnazione delle risorse destinate alle attività tecniche.
Occorrerà monitorare eventuali pronunce in materia da parte della Corte dei Conti al fine di verificare se la giurisprudenza confermerà questa impostazione o se interverranno ulteriori chiarimenti normativi sul punto.