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Inammissibile il referendum su autonomia differenziata, la legge va avanti

La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo della Legge 86/2024 “Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione”.

La Corte ha rilevato che «l’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari», aggiungendo che «ciò pregiudica la possibilità di una scelta consapevole da parte dell’elettore»

Soni invece stati dichiarati ammissibili n. 5 referendum su cui i cittadini saranno chiamati ad esprimersi in primavera:

1) richiesta di referendum abrogativo denominata “Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana”;

2) richiesta di referendum abrogativo denominata “Contratto di lavoro a tutele crescenti - disciplina dei licenziamenti illegittimi”;

3) richiesta di referendum abrogativo denominata “Piccole imprese - Licenziamenti e relativa indennità”;

4) richiesta di referendum abrogativo denominata “Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi”;

5) richiesta di referendum abrogativo denominata “Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell'appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici”.