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IMU, annullamento della delibera comunale di determinazione valori

Il TAR Lazio con la sentenza n. 10889 del 2 agosto 2022 ha chiarito che ai fini della domanda di annullamento della deliberazione di determinazione dei valori venali in comune commercio è necessaria l’allegazione comprovata di un diverso valore di riferimento da parte di coloro che abbiano interesse a contestarne il contenuto e tale prova va data non già con mere presunzioni, ma con piena dimostrazione di un diverso valore venale, l’adeguatezza della quale dipende (anche) dal grado di approfondimento dell’istruttoria che l’Ente ha condotto ai fini dell’adozione della delibera.

Inoltre, i giudici ricordano che la predeterminazione del valore delle aree da parte dei Comuni, assolve allo scopo di fissare un criterio generale che orienti gli uffici in fase procedimentale e gli utenti nell’autoliquidazione; ma che consente una piena dimostrazione da parte del contribuente di un diverso valore, nel rapporto d’imposta.

Nel caso di specie, l’Ente aveva allegato una articolata documentazione a corredo dell’istruttoria rispetto alla quale la ricorrente non aveva formulato contestazioni o deduzioni di alcun genere. Per di più, le relazioni e le perizie che la ricorrente aveva allegato a fondamento di un preteso minor valore delle aree, secondo il TAR, erano di natura generica ed assertiva. Di conseguenza, il TAR ha giudicato l’azione di annullamento infondata e ha rigettato il ricorso.