Ifel, guida alle deroghe al codice appalti per il PNRR
IFEL ha pubblicato un’utile guida alle deroghe al codice appalti per le opere pubbliche finanziate mediante PNRR e PNC.
Con il 01/07/2023 acquista efficacia il nuovo codice dei contratti D.Lgs. n. 36/2023, entrato in vigore dal 01/04/2023. Tuttavia, in base al disposto dell’art. 225, comma 8 del suddetto Codice, “in relazione alle procedure di affidamento e ai contratti riguardanti investimenti pubblici finanziati in tutto o in parte con le risorse previste dal PNRR e dal PNC, nonché dai programmi cofinanziati dai fondi strutturali dell’Unione europea, ivi comprese le infrastrutture di supporto ad essi connesse, anche se non finanziate con dette risorse, si applicano, anche dopo il 1° luglio 2023”:
- le disposizioni di cui al D.L. n. 77/2021, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 108/2021;
- le disposizioni di cui al D.L. n. 13/2023, convertito con modificazioni, dalla Legge n. 41/2023;
- le specifiche disposizioni legislative finalizzate a semplificare e agevolare la realizzazione degli obiettivi stabiliti dal PNRR, dal PNC nonché dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima 2030 di cui al Regolamento (UE) 2018/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018.
La norma, apparentemente semplice, cela al contrario una serie di difficoltà esegetiche. Infatti, sia il D.L. n. 77/2021, sia il D.L. n. 13/2023, rimandano a loro volta ad altre norme, quali il D.L. n. 76/2020, che introducono deroghe, modifiche temporanee e modifiche definitive al D.Lgs. n. 50/2016, ovvero codice dei contratti abrogato dal D.Lgs. n. 36/2023 a decorrere dal 1.7.2023.
Soprattutto con riferimento alle norme che costituiscono deroga a disposizioni del vecchio codice che non sono state riprodotte nel nuovo con identici contenuti, o sulle quali il nuovo codice ha introdotto ulteriori e diverse semplificazioni anche rispetto alle norme derogatorie sopra citate, si pone un rilevante problema di coordinamento tra i diversi riferimenti normativi. Problema di coordinamento che solo in qualche caso è risolvibile in base ad una attenta disamina sul funzionamento delle fonti e sul rapporto tra loro, mentre in altri casi richiederebbe un esplicito intervento legislativo o un chiarimento esplicativo da parte del Governo.
Nell’ottica del principio del risultato contenuto nel primo articolo del nuovo codice, ed al fine di supportare gli enti locali nel difficile compito di svolgere celermente le procedure di affidamento, IFEL ha ritenuto di fornire alcune indicazioni interpretative, anche con l’obiettivo di individuare una serie di nodi e criticità sulle quali sollevare una discussione ed un approfondimento chiarificatore.