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Guida fatturazione elettronica ed esterometro anche per i registri IVA precompilati

Disponibile sul sito dell'Agenzia delle entrate la "GUIDA ALLA COMPILAZIONE DELLE FATTURE ELETTRONICHE E DELL’ESTEROMETRO", un documento in cui si riepilogano i codici da utilizzare e si indicano le modalità di registrazione delle varie casistiche e tipi di documento. La guida è un utile strumento per l'emissione e registrazione delle fatture rilevanti IVA, ma è funzionale anche alla più puntuale predisposizione delle bozze di registri Iva e della dichiarazione IVA precompilata da parte dell’Agenzia delle Entrate a decorrere dal 2021.

Si ricorda che dal 1° gennaio 2021 (termine così prorogato dall'art. 142 del D.L. 34/2020) - in base alle semplificazioni fiscali dettate all’articolo 4 del decreto legislativo n. 127/2015 e connesse all’obbligo di emissione di fattura elettronica e di corrispettivi telematici - l'Agenzia delle entrate fornirà il servizio di elaborazione delle bozze precompilate dei documenti Iva, ed in particolare dei registri Iva acquisti e vendite, delle liquidazioni periodiche e della dichiarazione precompilata Iva, il cui primo rilascio si avrà nel 2022. Attraverso il SdI e la trasmissione telematica dei corrispettivi, l'Agenzia è infatti in possesso dei dati necessari, integrati con quelli dell'“esterometro”. Quest'ultimo, nella bozza di legge di bilancio 2021, è destinato, dal 2022, ad essere sostituito dall'invio delle singole operazioni tramite lo SdI.

I dati saranno disponibili sul cassetto fiscale, ma il contribuente potrà in ogni caso apportare modifiche alla bozza dal momento che l’Agenzia non possiede tutte le ulteriori informazioni connesse al profilo soggettivo come, in particolare, la percentuale di detraibilità di alcune spese.

E' quindi evidente che tale "semplificazione" risulta, allo stato, poco utilizzabile dall'Ente locale in quanto i dati che transitano dal SdI sono relativi a tutte le fatture ricevute, e non solo quelle commerciali, e sono diverse le correzioni da fare per determinare la quota di utilizzo commerciale di servizi "promiscui" (variabile da attività ed attività), e per l'applicazione del pro - rata. Mancano poi totalmente i dati sui corrispettivi, dalla cui trasmissione telematica gli enti locali, analogamente all'emissione dello scontrino fiscale, sono esonerati ad eccezione delle farmacie comunali.

L'estrazione automatica dei dati sarebbe possibile solo dando risalto al contenuto della fattura elettronica, es. indicazione o meno della partita IVA per discriminare le attività commerciali da quelle istituzionali, oltreché ricorrendo all'utilizzo di particolari codici indicanti le attività dell'ente nelle quali far confluire le fatture ai fini delle percentuali, per ipotesi, di pro-rata di detraibilità: tutti elementi che, ad oggi, non sono previsti dagli enti locali e richiedono una analisi, impostazione ed automatizzazione dei processi di fatturazione passiva alla quale, ad oggi, resta preferibile la gestione "tradizionale" della contabilità IVA.

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