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Anac, PEF impianti sportivi inadeguato si rischia la chiusura

Censurando l’Amministrazione per aver svolto un’istruttoria poco accurata relativamente alla determinazione dei costi di gestione e dei ricavi degli impianti sportivi comunali la cui attuale concessione è in scadenza, con delibera 293 del 21 giugno 2022 ANAC ha evidenziato che “il Piano economico finanziario (Pef) posto a base di una gara deve indicare con esattezza le prestazioni a carico del concessionario, e quantificare i costi di gestione e di investimento e la stima dei ricavi in modo da consentire agli operatori economici interessati di presentare offerte consapevoli”.

In tal senso l’Autorità, dando seguito all’istanza avanzata dall’attuale gestore, ha decretato l’inidoneità del PEF “predisposto dal Comune ... a base della gara europea a procedura aperta”, rilevando una “sovrastima dei potenziali ricavi della concessione” nonché una sottostima degli “oneri a carico del concessionario”.

La soluzione offerta da ANAC è pertanto “Il riavvio della procedura, a partire da una nuova stima di costi e ricavi”, in modo tale da consentire “ai concorrenti di formulare offerte consapevoli e all’amministrazione concedente di potere contare su una gestione dell’impianto in grado di soddisfare le esigenze dell’utenza”.

In sede di predisposizione delle gare per concessioni di servizi è quindi da tenere in debita considerazione il principio enunciato da ANAC in quanto, seppur indichi concetti di carattere generale che dovrebbero considerarsi basilari, talvolta nella pratica i piani posti a base di gara non possono considerarsi veri e propri "PEF" - ma semplici stime di costi e ricavi – né sono redatti in maniera puntuale rispetto alle previsioni del capitolato, rischiando, come nel caso di specie, di non essere interessanti per gli operatori economici se non addirittura fuorvianti.