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La FAQ 48 in materia di Fondi Covid evidenzia che i ristori previsti a compensazione di minori entrate derivanti da specifiche esenzioni statali dovrebbero essere stati assegnati agli enti interessati tenendo conto dell’effettivo conseguente minor gettito. I ristori in parola, pertanto, dovrebbero eguagliare la perdita registrata dagli enti.

Tuttavia, laddove a seguito di verifiche puntuali da parte degli enti emergesse che i ristori IMU e TOSAP-COSAP sono stati assegnati per un importo eccedente la perdita effettivamente registrata, l’eccedenza del ristoro rispetto alla perdita deve essere sommata ad eventuali eccedenze del Fondo per l’esercizio delle funzioni degli enti locali di cui all’art. 106 del D.L. n. 34/2020 e successivi rifinanziamenti, ed esposta tra i “Vincoli da legge”.

Nel determinare tali eccedenze tuttavia occorre tenere presente, per il canone occupazione suolo, che non è opportuno effettuare il confronto unicamente tra il 2021 e il 2019, posto che la domanda di dehor e altre forme di occupazione suolo pubblico è cresciuta enormemente in epoca Covid negli anni 2020 e 2021. Pertanto, se il Comune ha registrato entrata da canone occupazione suolo pubblico nel 2019 per 200 e nel 2021 per 120, la differenza apparente come minore entrata è di 80, ma probabilmente è maggiore, perché nel 2021 l’entrata avrebbe dovuto essere molto più alta (magari 300) proprio per l’aumento del numero delle concessioni. Quindi la minore entrata non è di 80 (120-200) ma di 180 (120 – 300).

Immaginiamo che il Comune abbia ricevuto dallo Stato ristori per 110: in questo caso il Comune ha ricevuto una eccedenza di 30 oppure un mancato trasferimento di 70 ? Prevale la seconda risposta. Ma allora il Comune non dovrebbe vincolare nulla in avanzo per quanto riguarda l’eccedenza del ristoro, per il semplice motivo che non si è verificata effettiva eccedenza.

Se quanto sopra è corretto, occorre dunque correggere il dato della minore entrata, a prescindere dal ristoro ricevuto.