Disegno di legge sul merito, il Ministro incontra i Comuni
In merito al disegno di legge sul merito, approvato nei giorni scorsi dal Governo, il Ministro per la Pubblica Amministrazione On. Zangrillo ha incontrato la “comunità di pratica” composta dai responsabili delle risorse umane e della formazione delle amministrazioni pubbliche centrali, delle regioni, delle province autonome e dei comuni capoluogo di provincia.
Il disegno di legge sul merito prevede importanti novità e strumenti a disposizione dei dirigenti e dei responsabili delle risorse umane per promuovere percorsi di crescita professionale e di valorizzazione del personale pubblico improntati ai principi di trasparenze e imparzialità. Le nuove disposizioni si traducono in un maggiore coinvolgimento e una maggiore responsabilizzazione dell’area dirigenziale nella gestione delle persone.
Nel corso della riunione il ministro ha affrontato i contenuti centrali del testo che mira a riconoscere la centralità delle persone come veicolo per una profonda modernizzazione delle amministrazioni pubbliche. Un provvedimento concreto che interviene nel sistema di valutazione della performance dei dipendenti pubblici con un meccanismo a cui collegare prospettive di carriera capaci di valorizzare il merito.
Il disegno di legge, infatti, apre alla possibilità di creare una struttura a “obiettivi” prevedendo un trattamento retributivo legato alla performance che deve essere progressivo e strettamente correlato, in termini percentuali, alla valutazione conseguita. I punteggi di fascia eccellente potranno essere attribuiti solo al 30% dei valutati.
La riunione ha consentito di entrare nel dettaglio di un ulteriore novità introdotta dal disegno di legge che riguarda l’accesso alla dirigenza di seconda fascia. In particolar modo, sono stati affrontati i meccanismi e l’iter che consentono di dedicare il 30% dei posti a disposizione a coloro che abbiano maturato almeno 5 anni di servizio nell’area dei funzionari o 2 anni nell’area dell’elevata qualificazione. Un nuovo strumento che si somma ai percorsi già esistenti come il corso-concorso SNA (50% dei posti) e il concorso bandito da ciascuna amministrazione (20% dei posti). All’accesso alla dirigenza di prima fascia è destinata una quota pari al 50% dei posti.