DDL Bilancio 2021: Le prime richieste dell’ANCI
Nella prima audizione informale presso le Commissioni riunite bilancio di Camera e Senato sul DDL Bilancio 2021, l’ANCI ha presentato richieste chiare e circostanziate. In particolare:
RICHIESTE FONDAMENTALI:
- Eliminare taglio spending review previsto a carico degli enti locali a partire dal 2023 (art. 157 ddl Bilancio), per il pessimo segnale che dà, a prescindere dalla dimensione relativamente contenuta (100 mln. per i Comuni, 50 mln. per Province e Città metropolitane.
- Integrare Fondo compensazione perdite. Anci chiede di portare il fondo ad un miliardo e mezzo, considerando necessario un segnale ulteriore perché la posta finanziaria indicata di 450 ml appare del tutto incongrua anche alla luce dell’ammontare del fondo 2020. Si pensi solo a imposta di soggiorno, agli effetti ritardati dell’addizionale Irpef, ai possibili rischi sugli incassi della Tari, ancora non noti, ai riflessi finanziari della crisi delle aziende locali.
- Proroga anche per l’esercizio finanziario 2021 delle norme di flessibilità sulla gestione contabile 2020. In particolare, va riprodotta la norma sul libero utilizzo della quota libera dell’avanzo di amministrazione, non considerata dall’art. 144 del ddl Bilancio e già contenuta nel decreto cd “cura Italia” (dl 18/2020). Si chiede inoltre di estendere lo stesso dispositivo agli avanzi destinati e renderlo applicabile anche per gli enti locali in disavanzo complessivo (in deroga ai commi 897 e 898 della legge n. 160/2019 (legge di bilancio per il 2020)
- FCDE (Fondo crediti dubbia esigibilità) . Mantenimento medesime percentuali previste per l’esercizio finanziario 2020 anche per il 2021: 90% in caso di rispetto dei tempi di pagamento; 95% in tutti gli altri casi.
- FGDC ( fondo garanzia debiti commerciali). Proroga al 2022 dell’entrata in vigore. L’entrata in vigore del nuovo accantonamento obbligatorio, nelle attuali condizioni di emergenza e basato sulle risultanze della PCC non ancora perfettamente allineata con le dimensioni dei debiti e dei ritardi di pagamento degli enti locali, rischia di compromettere i margini di agibilità su bilanci già provati. Si ritiene che l’avvio della misura debba essere accompagnato da un intervento di supporto tecnico-operativo sulle situazioni di maggior debolezza strutturale presenti sul territorio.
- Estensione agevolazioni Tosap/Cosap previste dal cd decreto rilancio ( DL N. 34/2020) anche all’esercizio finanziario per il 2021.
- Norme enti in crisi. Si chiede in particolare: - integrazione del fondo ex articolo 53 dl 104 per almeno 400 ml (con modifiche dell’attuale testo dell’art. 143 ddl Bilancio); - alcune norme speciali, come la sospensione recupero quote disavanzi; - l’attivazione di un tavolo di concertazione per la riforma del Titolo VIII TUEL, richiesta rimasta sin qui inevasa.
- Nelle more dell’avvio della ristrutturazione del debito locale, su cui ci attendiamo a breve l’emanazione del DPCM da tempo previsto, si chiede il rifinanziamento del fondo penali per l’estinzione anticipata di mutui e prestiti obbligazionari.
- Città metropolitane. Anci chiede costituzione di un comparto autonomo rispetto alle province, considerate le 6 specifiche funzioni fondamentali (che devono essere oggetto della definizione dei fabbisogni standard di cui all’art. 144) e un reclutamento straordinario di personale in alcuni ambiti tecnici specifici.
- Correttivi per la determinazione del limite alla capacità assunzionale, in particolare sulla sterilizzazione di alcune voci di spesa quali i rimborsi del costo di personale per gli enti convenzionati ovvero degli oneri contrattuali
- Assunzioni in deroga nei settori fondamentali ad affrontare l’emergenza in corso, quali sicurezza e welfare. Apprezzando l’incremento delle risorse del fondo per le stabilizzazione del personale del sisma 2016, si chiede la possibilità di maturare i requisiti per le stabilizzazioni del personale precario impegnato nella ricostruzione del post sisma 2016 anche nel corso dell’anno 2021.
ULTERIORI RICHIESTE:
- Prorogare l’adozione del Pef rifiuti e delle tariffe e dei regolamenti Tari al 30 aprile 2021, anche sganciandone il collegamento con la scadenza della deliberazione del bilancio di previsione (attualmente fissato al 31 gennaio 2021);
- Proroga dell’entrata in vigore del Canone unico al 2022, ovvero facoltà per l’anno 2021, disponendo eventualmente la riduzione del canone sui mercati con temporaneo finanziamento statale. Le novità normative connesse al COVID, nonché la necessità di fronteggiare i perduranti effetti della pandemia, rendono impossibili gli adempimenti connessi alla revisione delle tariffe e dei regolamenti dei prelievi sull’occupazione di spazi pubblici e sulla pubblicità cui i Comuni sono chiamati anche attraverso un’attenta politica della fiscalità;
- Concessione di flessibilità in deroga al codice dei contratti permettendo ai Comuni l’allungamento delle scadenze degli affidamenti dei servizi di gestione e riscossione delle entrate per almeno un anno, unitamente all’ampliamento del perimetro dei servizi offerti.
- Eliminare le sanzioni disciplinari conseguenti alla mancata adozione della piattaforma pagoPA entro il termine del 28 febbraio 2021 in considerazione delle oggettive difficoltà incontrate dalle amministrazioni, non solo locali, nel processo di adeguamento del proprio sistema di incasso alla infrastruttura nazionale alla luce delle nuove criticità operative connesse alla recrudescenza della pandemia da virus Covid-19.
- Aumento fondo Aumento Fondo per indennità Sindaci Piccoli Comuni: si chiede l’aumento di 8 milioni di euro dello stanziamento previsto dal decreto fiscale dello scorso anno
- Gestioni associate: si propongono interventi a favore delle gestioni associate al fine di conferire una più adeguata consistenza e certezza dei contributi statali e per assicurare l’utilizzo delle dotazioni delle annualità pregresse del fondo previsto dalla legge sui piccoli comuni.
- Società partecipate: Si chiede di sospendere e rinviare, per il 2020 alcuni elementi critici del d.lgs. 175/2016 in materia di società, stabilendo che non siano applicati i vincoli alla dismissione (incluso il triennio di riferimento in perdita, per la dismissione); non vi sia la redazione e trasmissione del Piano annuale ai soggetti di cui al TUSP; sia rinviato il termine per il deposito del bilancio delle Aziende speciali e Istituzioni in CCIAA, evitando così dannose sanzioni.
- Ecobonus 110% anche per Enti che gestiscono immobili di Edilizia Residenziale Pubblica.
- Anticipazione del prezzo negli appalti di servizi: si propone che a decorrere dal 2021 le anticipazioni del prezzo per contratti di beni e servizi, siano effettuate sulla base non del valore complessivo del contratto, ma della quota parte relativa all’anno di riferimento.
- Cultura : si propone l’istituzione del Fondo “cura cultura” con una dotazione di 100 milioni di euro per l’anno 2021 con il quale i Comuni potranno assicurare la riapertura degli immobili civici affidati in gestione a terzi e sostenere le azioni delle organizzazioni culturali degli enti del terzo settore che sono state pesantemente penalizzate dalle misure restrittive determinate dalla pandemia.