Controlli interni, occorrono strumenti aziendalistici
Interessante è l’analisi svolta dalla Corte dei Conti Sardegna, con delibera 112/2023 in materia di controlli interni.
Tra le tante numerose osservazioni della magistratura contabile, che sommessamente evidenziamo da tanti anni, merita rilievo la precisazione secondo cui “l controllo di gestione, come considerato dalla Sezione delle Autonomie della Corte dei conti, non può prescindere dall’utilizzo di strumenti tecnico-contabili quali: il budget, che per gli enti locali può essere rappresentato dal PEG; la contabilità analitica, fondata su una contabilità generale economico-patrimoniale; l’analisi di bilancio, con gli indicatori di efficacia, efficienza ed economicità; il benchmarking; il sistema di reporting (cfr. deliberazione n. 28/2014/INPR). La Sezione delle Autonomie ha rimarcato il carattere ciclico di tale controllo, la cui impostazione deve essere preceduta «da una precisa definizione degli obiettivi gestionali di breve periodo, affidati ai responsabili dei servizi con il piano esecutivo di gestione o con il piano dettagliato degli obiettivi», cosicché con la comparazione tra costi e servizi si possa valutare «l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’attività intesa a realizzare gli obiettivi» (cfr. deliberazione n. 23/2019/FRG).