Contributo indennità amministratori riaperta la certificazione ma la quota 2023 tarda
Il Ministero dell’Interno ricorda che, al fine di acquisire i dati relativi all’utilizzo del contributo statale per l’anno 2022 a concorso della copertura dell’onere sostenuto dai comuni delle regioni a statuto ordinario per l’incremento delle indennità di funzione da corrispondere ai sindaci ed agli amministratori locali ai sensi dell’articolo 1, commi da 583 a 587, della legge 30 dicembre 2021, n.234, è stato predisposto uno specifico certificato, accessibile con le consuete credenziali nell’area TBEL del sito istituzionale di questo Dipartimento al seguente indirizzo web: https://finanzalocale.interno.gov.it/apps/tbel.php/login/verify.
Al riguardo il Ministero comunica che, per consentire ai 143 enti ancora inadempienti di procedere alla trasmissione del certificato, è stata riaperta la procedura telematica per la certificazione in argomento, che sarà utilizzabile anche per integrare o modificare i dati già inseriti.
In proposito si invitano in particolare i 506 comuni che non hanno indicato gli estremi della quietanza di tesoreria ed i 9 enti che hanno indicato un ammontare della quietanza inferiore a quanto dovuto ad integrare il certificato già trasmesso con tali estremi.
Si precisa che a tutti gli enti che rientrano nelle tipologie sopra citate (comuni inadempienti o con certificato incompleto o con anomalia) è già stata inviata tramite pec una specifica segnalazione con invito a sanare l’irregolarità riscontrata.
Si rammenta, a tal fine:
che l’integrazione o la modifica del certificato deve avvenire con l’annullamento e la sostituzione del vecchio certificato con il nuovo;
che il certificato va compilato a cura del RSF con l’indicazione degli importi del contributo effettivamente utilizzati;
che negli appositi spazi presenti al passo 2 della certificazione vanno obbligatoriamente riportati gli estremi delle quietanze di tesoreria. L’inserimento di un importo non corrispondente all’ammontare della somma da quietanzare comporta la segnalazione di un errore che però non preclude la possibilità di concludere la procedura;
nel caso in cui la somma da riversare sia uguale a zero non viene richiesto l’inserimento degli estremi della quietanza;
in caso di mancata trasmissione del certificato non sarà possibile procedere all’assegnazione delle risorse per l’anno 2023.
La procedura per l’acquisizione dei certificati sarà fruibile a partire dal 9 ottobre e fino al 9 novembre 2023.
Detto questo pero, viene da dire che il ritardo di alcuni Comuni danneggia tutti gli altri Comuni, visto che il Ministero, in attesa del completamento delle certificazioni, non ha ancora provveduto ad erogare la quota 2023.