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Compenso amministratori società partecipate, ancora ritardi

La Corte Conti Sardegna, con deliberazione n. 124/2022, si è espressa in materia di compensi a organi di società interamente partecipate da enti locali. Il problema è la mancata, meglio dire non ancora avvenuta, pubblicazione del Decreto ministeriale che definisce i nuovi compensi suddivisi per fascia di società.

La Corte dei Conti, pur prendendo atto che la mancata adozione dell’atteso “decreto fasce” e la conseguente “ultra vigenza” di norme transitorie che nelle intenzioni del legislatore dovevano avere una obbligatoria ma limitata applicazione temporale ha prodotto l’effetto di consolidare un regime transitorio da cui scaturiscono compensi riconoscibili non adeguati alla situazione attuale, ritiene che la problematica possa essere risolta solo con l’emanazione del nominato decreto o con un intervento diretto del legislatore e non per effetto di una pronuncia interpretativa del giudice contabile sulla norma in argomento, considerata la natura e il chiaro tenore letterale della stessa. Diversamente, l’attività che il giudice contabile andrebbe a compiere in questa sede (in relazione al caso “spesa sostenuta nel 2013 oggettivamente e motivatamente del tutto irrisoria ed anacronistica”) sembra essere non tanto quella di colmare una lacuna normativa (come si ritiene abbia legittimamente fatto il giudice contabile con riferimento all’ipotesi di assenza di compensi per l’anno 2013) ma piuttosto quella di sostituire (o quanto meno privare di effetti) una norma esistente e puntuale, dimostratasi nel tempo inadeguata a causa della non prevista considerevole “ultravigenza” della stessa realizzatasi nel tempo, con una diversa norma che, seppure ancorata a parametri di ragionevolezza e buon andamento, si rivelerebbe una creazione del giudice contabile. Una tale attività, invero, deve ritenersi preclusa alla Sezione, nell’esercizio della funzione consultiva nell’ambito della quale è reso il presente parere.