Chiarimenti TARI per le proprietà ecclesiastiche
Con ordinanza n.13375 del 18/05/2021, la Corte di Cassazione ha ribadito che gli immobili di proprietà ecclesiastica rientrano, senza alcun dubbio e in assenza di specifica norma di legge o regolamento, nella tassazione della TARI.
Il caso posto a giudizio della Suprema Corte ha visto da una parte gli enti ecclesiastici, che a seguito di fermo amministrativo di un mezzo per mancato pagamento della presupposta cartella esattoriale (TARI 2012), sostenevano di aver diritto all’esenzione in applicazione del Trattato Stato-Chiesa e dall’altra l’Ente che rigettava tale applicabilità.
Nello specifico la Chiesa prende in riferimento l’art 16 del trattato lateranense dove si legge: “Gli immobili indicati nei tre articoli precedenti, nonché quelli adibiti a sedi dei seguenti istituti pontifici: Università Gregoriana, Istituto Biblico, Orientale, Archeologico, Seminario Russo, Collegio Lombardo, i due palazzi di Sant’Apollinare e la Casa degli esercizi per il Clero di San Giovanni e Paolo (Alleg. III, 1, 1 bis, 2, 6, 7, 8), non saranno mai assoggettati a vincoli o ad espropriazioni per causa di pubblica utilità, se non previo accordo con la Santa Sede, e saranno esenti da tributi sia ordinari che straordinari tanto verso lo Stato quanto verso qualsiasi altro ente.”
La Cassazione ha sostenuto che si tratterebbe di un accordo non applicabile su tributi come appunto la TARI.