Calcolo della quota di contributo indennità di funzione da restituire
Per il calcolo della quota di contributo statale indennità di funzione amministratori da restituire, occorre controllare - sulla base dell'indennità dovuta agli amministratori - le fonti di finanziamento in gioco, ovvero risorse correnti proprie di bilancio e contributo statale ricevuto. Occorre rideterminare il mix delle fonti di finanziamento, proprie e statali, rispetto alle indennità assegnate.
Se il Comune ha utilizzato impropriamente il contributo statale durante il 2022, ora dovrà ricostituire le fonti di finanziamento corrette (ora per allora). Di fatto alla fine del conteggio l'effetto pratico sarà un aumento della quota di avanzo vincolato 2022 (per ora presunto) che andrà a erodere quota di avanzo libero 2022 (per ora inesistente, visto che l'avanzo libero si determina solo dopo l'approvazione del rendiconto) o ad aumentare quota di disavanzo di cui lettera E. Tale avanzo presunto vincolato 2022 dovrà essere applicato nei prossimi giorni sulla competenza 2023 - anche in esercizio provvisorio - finanziando il capitolo di spesa relativo ai trasferimenti allo Stato.
Gli esempi di non corretto utilizzo del contributo statale sono numerosi, si pensi al Comune con popolazione inferiore a 15.000 abitanti che non ha nominato il presidente del consiglio comunale e ha utilizzato comunque il contributo per coprire altra indennità; stessa cosa nell'ipotesi di amministratori dipendenti, che hanno ricevuto indennità 50%, oppure ancora il caso dei Comuni che nel 2022 hanno finanziato erroneamente con il contributo statale la differenza tra la precedente indennità attribuita agli amministratori e l'indennità base di cui DM 119/2000. Come noto, il contributo di cui Legge 234/2021 finanzia solo la parte di aumento tra l'indennità base di cui DM 119/2000 e la nuova indennità, non colma la differenza tra la vecchia indennità base e la precedente indennità, se questa ultima era inferiore alla indennità base.
Occorre fare attenzione anche alla competenza 2023: il contributo in entrata a Titolo II (100) finanzierà due capitoli di spesa: indennità amministratori (es. 70) e trasferimenti allo Stato (es. 30); a meno che non si verifichi il caso - alquanto raro - del pieno utilizzo del contributo statale per indennità di funzione.