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Bilancio consolidato, quando serve anche ai piccoli Comuni

L’art. 1 comma 866 Legge 205/2017 (leggi di bilancio anno 2018) modificato dall’ art. 11-bis, comma 4, DL 135/2018 convertito Legge 12/2019, dispone:

Gli enti locali possono avvalersi della possibilità di utilizzo dei proventi derivanti dalle alienazioni patrimoniali, anche derivanti da azioni o piani di razionalizzazione, per finanziare le quote capitali dei mutui o dei prestiti obbligazionari in ammortamento nell'anno o in anticipo rispetto all'originario piano di ammortamento. Tale possibilità è consentita esclusivamente agli enti locali che:

a) dimostrino, con riferimento al bilancio consolidato dell'esercizio precedente, un rapporto tra totale delle immobilizzazioni e debiti da finanziamento superiore a 2;

b) in sede di bilancio di previsione non registrino incrementi di spesa corrente ricorrente, come definita dall'allegato 7 annesso al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118;

c) siano in regola con gli accantonamenti al fondo crediti di dubbia esigibilità.

Per poter utilizzare le entrate da alienazioni patrimoniali (ivi comprese le quote partecipazioni in società) per finanziare il Titolo IV della spesa (non solo per estinzione anticipata) occorre aver approvato l’anno precedente il bilancio consolidato. Tutte le tre condizioni di cui al comma 866 di cui sopra devono sussistere.

Quindi, nessuno “sconto” è consentito ai Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, anche se possono scegliere, esprimendosi con specifica delibera o deliberando in seno ad altra delibera consiliare affine, di redigere o meno il bilancio consolidato.

Se un Comune o Unione di comuni intende avvalersi del comma 866 art. 1 Legge 205/2017 deve aver approvato, l’anno precedente, il bilancio consolidato. Tale strumento normativo può essere utile in momenti di restrizione finanziaria come quello in atto a causa del caro bollette e degli altri aumenti di spesa e riduzione di entrata a seguito della crisi internazionale. Quindi per poter fare quadrare il bilancio 2023 può essere davvero utile approvare il bilancio consolidato 2021, entro il 30 settembre 2022.

Quanto sopra consegue da una risposta data da magistrati Corte dei Conti al nostro titolare dott. Maurizio Delfino, nel corso di una audizione nell’ambito di una Commissione tecnica.