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Audizione Corte Conti su stato attuazione federalismo, autonomie, differenzia, quadro macroeconomico

La Sezione delle autonomie della Corte dei conti ha reso, presso Commissione bicamerale, in data 4 maggio 2022, un’audizione sullo “assetto della finanza territoriale e linee di sviluppo del federalismo fiscale”. In tale occasione è stato analizzato lo svolgimento del percorso autonomistico, anche, attraverso l’osservazione dei principali indicatori di autonomia finanziaria. Inoltre, è stata esaminata la portata della legge delega per la riforma fiscale che ha previsto la razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario (art. 1, co. 1, lett. b, n. 1), nell’ambito del progetto di riforma del quadro fiscale subnazionale, compreso tra gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), da raggiungere entro il 2026.

In tale contesto sono stati anche esaminati aspetti connessi all’attuazione territoriale degli obiettivi del PNRR ed elementi relativi alle criticità finanziarie degli enti locali. Nell’appendice sono stati sviluppati i temi suddetti, anche riportando gli indicatori finanziari riferiti ai Comuni e alle Regioni, nonché dati sulla dinamica della spesa per investimenti.

A distanza di due anni, il quadro attuativo, sotto il profilo ordinamentale, non ha riportato sostanziali innovazioni e restano aperti i cantieri per il completamento delle riforme avviate. Lo sviluppo del federalismo fiscale si interseca con altri importanti fronti evolutivi, tuttora in atto, quali: la determinazione dei LEP; la riforma fiscale e la definizione di livelli di autonomia differenziata; il vasto plesso di obiettivi intermedi e finali cui il Paese si è collettivamente impegnato con la presentazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Altro aspetto da tenere in considerazione riguarda il quadro economico - delineato nel Documento di Economia e Finanza (DEF) 20242, deliberato dal Governo il 10 aprile scorso - che al momento riflette solamente l’aggiornamento delle previsioni tendenziali a legislazione vigente, ma manca dei profili programmatici che saranno determinati all’esito della definizione della nuova governance europea.