Anticipo di tesoreria non restituito, la Corte dei Conti rileva i casi
La Corte dei Conti Lombardia, con delibera 32/2021 ha evidenziato che la mancata restituzione dell’anticipazione di tesoreria va particolarmente attenzionata, giacché costituisce il sintomo di una reale difficoltà dell’Ente di fare fronte alle attività ordinarie con risorse proprie.
L’anticipazione di tesoreria è una forma di finanziamento a breve termine, a cui l’ente ricorre per far fronte a momentanei problemi di liquidità: l’utilizzo di questo strumento finanziario ha carattere eccezionale e avviene nei casi in cui la gestione del bilancio abbia generato, principalmente in conseguenza della mancata sincronizzazione tra il flusso delle entrate e la decorrenza dei pagamenti, temporanee carenze di cassa in rapporto ai pagamenti da effettuare in un dato momento.
Di converso, il reiterato ricorso ad anticipazioni di tesoreria, anche nell’ipotesi in cui non superi il limite previsto dall’art. 222 del TUEL, e cioè i tre dodicesimi (oggi 5/12) delle entrate accertate con riferimento ai primi tre titoli, rischia di divenire un mezzo ordinario e fisiologico di gestione per il pagamento delle spese, indice di latenti e reiterati squilibri nella gestione finanziaria, da non collegare pertanto al mero disallineamento temporale tra incassi e pagamenti.
Il fenomeno potrebbe mascherare, altresì, forme di finanziamento a medio o lungo termine, con conseguente elusione dell’art. 119 Cost., che consente di ricorrere ad indebitamento solo per finanziare le spese di investimento.