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Anche l’Anci chiede di allargare i vincoli dell’imposta di soggiorno

In audizione in Commissione Finanze al Senato Anci ha rilevato (non può che farci piacere visto che da tempo sosteniamo la logicità dell’interpretazione normativa estesa) la necessità di allargare i vincoli dell’imposta di soggiorno, senza snaturarne il contenuto.

“L’Anci esprime apprezzamento sull’intenzione di riformare in maniera organica il perimetro che regola la tassa di soggiorno, riforma che si rende tanto più necessaria visti gli interventi normativi adottati nel recente passato che sono rimasti inefficaci nel risolvere in modo definitivo alcuni dei principali problemi legati alla chiarezza dei rapporti tra gli enti impositori e soggetti che a vario titolo concorrono all’attuazione dell’imposta”. Così il delegato alla Finanza locale dell’Anci e sindaco di Novara, Alessandro Canelli, parlando davanti alla commissione Finanza e Tesoro del Senato in merito alla riforma della tassa di soggiorno.

“Nello specifico – ha spiegato Canelli illustrando il documento presentato – l’Anci ritiene necessario un intervento legislativo semplificativo che conceda a tutti i Comuni italiani il diritto di istituire l’imposta di soggiorno poiché attualmente la soggettività attiva è limitata a Comuni capoluogo di provincia, Unioni di Comuni e Comuni inseriti in appositi elenchi turistici”.

“E poi necessaria – ha continuato Canelli – una revisione dell’importo massimo dell’imposta che consenta la piena manovrabilità di tutti i Comuni. Come Anci siamo favorevoli ad una migliore definizione del criterio di commisurazione dell’imposta più aderente al collegamento diretto tra imposta e prezzo praticato”.

Per quanto riguarda la qualificazione del gestore delle strutture ricettive, per il delegato Anci “è necessario un intervento normativo di chiarificazione, anche in virtù dell’orientamento ondivago delle sezioni regionali della Corte dei Conti sul il riconoscimento della qualifica di agente contabile e l’eventuale assoggettamento alla responsabilità conseguente”.

Sempre in una prospettiva di revisione generale dell’imposta, “Anci ritiene necessario consentire una destinazione ampia del gettito, atteso che i flussi turistici impattano sempre di più su molteplici e trasversali funzioni e servizi gestiti dai Comuni e destinati alla collettività”.

Cenelli ha poi ribadito che “qualsiasi intervento di riforma che intenda agire sul versante degli adempimenti dichiarativi, dovrebbe prevedere un meccanismo di comunicazione ai Comuni contestuale al riversamento dell’imposta da parte dei soggetti gestori. È una condizione necessaria per assicurare la gestione ordinata dei flussi e facilitare sia gli adempimenti del gestore che il controllo dei Comuni”

Sul versante delle locazioni brevi e delle piattaforme Canelli ha rimarcato come sia utile “prevedere l’obbligo generalizzato per tutte le piattaforme di riscuotere direttamente l’imposta di soggiorno durante la fase di prenotazione” così come in relazione al sistema sanzionatorio “è auspicabile un intervento di miglior graduazione della sanzione applicabile in caso di omessa dichiarazione o omesso versamento”.