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ANAC sanziona Sindaco per ritorsioni contro dipendente whistleblower

L'Autorità Nazionale Anticorruzione ha irrogato una sanzione di 5.000 euro a un Sindaco per aver adottato misure ritorsive nei confronti di un dipendente comunale che aveva segnalato presunte irregolarità nell'ente.
Il caso riguarda un istruttore direttivo amministrativo che, tra febbraio e marzo 2023, aveva presentato quattro segnalazioni al Responsabile della Prevenzione della Corruzione (RPCT) su presunte illegittimità in procedure di affidamento di servizi e lavori pubblici.
A seguito delle segnalazioni, il dipendente ha subito diversi provvedimenti che ha ritenuto ritorsivi, tra cui la revoca dell'incarico di responsabile dell'Area Finanziaria, sanzioni disciplinari e il trasferimento ad altro ufficio.
L'ANAC, dopo un'approfondita istruttoria, ha riconosciuto la natura ritorsiva del decreto sindacale n. 2600 del 31 marzo 2023, con cui il Sindaco aveva rimosso il dipendente dall'incarico di responsabile finanziario, assegnando tale ruolo proprio a una delle dipendenti oggetto delle segnalazioni.
L'Autorità ha invece escluso il carattere ritorsivo degli altri provvedimenti contestati, ritenendo che l'amministrazione abbia dimostrato l'esistenza di ragioni oggettive non collegate alle segnalazioni.
La delibera conferma l'importanza della tutela dei whistleblower nella pubblica amministrazione e il ruolo dell'ANAC nel sanzionare comportamenti ritorsivi nei loro confronti, come previsto dall'art. 54-bis del d.lgs. 165/2001.