ANAC: Inconferibile l'incarico di Presidente di un'Azienda Speciale a ex consigliere comunale
L'Autorità Nazionale Anticorruzione, con delibera n. 511 del 6 novembre 2024, ha dichiarato l'inconferibilità dell'incarico di Presidente del CdA di un'Azienda Speciale comunale conferito a un ex consigliere comunale.
Il caso riguarda la nomina a Presidente di un'Azienda Speciale di un soggetto che, fino a pochi giorni prima (13 marzo 2023), aveva ricoperto la carica di consigliere comunale nello stesso Comune che ha conferito l'incarico (22 marzo 2023).
Secondo l'ANAC, la nomina viola l'art. 7 comma 2 lettera c) del d.lgs. 39/2013, che vieta il conferimento di incarichi di amministratore di enti pubblici di livello comunale a chi nei due anni precedenti sia stato componente della giunta o del consiglio del comune che conferisce l'incarico.
L'Autorità ha rilevato che, nonostante i tentativi di dimostrare l'assenza di deleghe gestionali in capo al Presidente, lo Statuto e il Regolamento dell'Azienda Speciale attribuivano formalmente al Presidente poteri di natura gestionale, rendendo quindi applicabile il divieto previsto dalla normativa anticorruzione.
L'incarico è cessato il 26 luglio 2024. L'ANAC ha rimesso al Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza (RPCT) dell'ente le verifiche sulla dichiarazione di insussistenza di cause di inconferibilità resa dall'interessato e la valutazione delle responsabilità dell'organo che ha conferito l'incarico.
La delibera conferma l'orientamento dell'Autorità secondo cui, ai fini dell'applicazione delle norme su inconferibilità e incompatibilità, occorre valutare i poteri concretamente attribuiti dalle norme statutarie e regolamentari, indipendentemente dal loro effettivo esercizio nella prassi.