ANAC e PNNR: trasparenza, digitalizzazione e qualificazione nella riforma dei contratti
Pubblicata la sintesi dell'Audizione, svolta il 15 giugno 2021, all’VIII Commissione della Camera dei Deputati, del Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), Giuseppe Busia nell'ambito dell'esame del DL recante governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure.
Il Presidente Busia si è espresso a favore dei tentativi di rafforzamento dei presidi per garantire la trasparenza e il rispetto delle norme, sottolineando la necessità che le procedure acceleratorie previste vadano compensate con iniezioni di trasparenza ex ante, per garantire una effettiva competizione e concorrenza tra gli operatori economici, avuto riguardo anche ad un’attività di controllo postumo al fine di verificare l’efficacia dell’opera. La tracciabilità delle procedure va garantita in maniera esplicita e se effettuata mediante l’utilizzo di strumenti elettronici, avviene con facilità e celerità.
Per quanto riguarda la qualificazione delle stazioni appaltanti, il Presidente ANAC suggerisce l’eventualità di basarla sul dato rappresentato dal pregresso degli affidamenti già svolti.
Il Presidente Busia ha espresso un vivo apprezzamento per i contenuti del decreto n. 77/2021, che contiene misure che vanno chiaramente nella direzione di un cammino di sviluppo e di ripresa del Paese, tuttavia, ha evidenziato alcune disposizioni rispetto alle quali potrebbe porsi una questione di compatibilità con la disciplina europea: il riferimento è, per un verso, alle società in house “qualificate” di cui all’articolo 10, che sarebbero utilizzate da parte di enti che non svolgono su di essa il previsto controllo analogo e, per altro verso, la questione dell’innalzamento della soglia degli affidamenti diretti a 139 mila euro (art. 51).
Svolte anche riflessioni ed osservazioni sul tema del subappalto e dell'appalto integrato, suggerendo di compensare la debolezza dell’amministrazione, che ha spinto il Legislatore ad estendere la possibilità oltre la semplice manutenzione, attraverso la predisposizione di “centrali di progettazione” competenti a svolgere l’attività di progettazione per le diverse pubbliche amministrazioni, facendo sì che “sia il pubblico a tenere le redini di ciò che si vuole realizzare".
In conclusione, il PNRR rappresenta una grande occasione di crescita sia per il settore pubblico che per quello privato; è necessario eliminare le infiltrazioni criminose e garantire una maggiore trasparenza. Tuttavia, funzionali al raggiungimento di tale obiettivo sono la digitalizzazione delle procedure, il rafforzamento delle istituzioni indipendenti, e gli interventi di semplificazioni.