ANAC contesta irregolarità nella gestione del servizio rifiuti
L'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha concluso un'istruttoria di vigilanza relativa al servizio di raccolta e trasporto rifiuti in un comune italiano, rilevando diverse criticità nella gestione dell'appalto.
Le principali contestazioni riguardano gli affidamenti diretti ripetuti allo stesso operatore economico attraverso procedure negoziate e proroghe tecniche, in violazione dei principi di concorrenza e della normativa sugli appalti pubblici. Secondo l'ANAC, le motivazioni addotte dall'Amministrazione per giustificare tali affidamenti non configuravano situazioni di reale urgenza ed erano in parte imputabili alla stessa Amministrazione.
Sono emerse inoltre gravi carenze nei controlli durante la fase esecutiva del contratto, in particolare:
- la mancata realizzazione di un secondo centro di raccolta previsto dal capitolato
- l'impossibilità di verificare il raggiungimento degli obiettivi di riciclo dei rifiuti
- l'affidamento irregolare di servizi aggiuntivi
- la stipula di un accordo transattivo ritenuto illegittimo
L'Autorità ha quindi intimato all'amministrazione di interrompere la gestione in proroga del servizio e di adottare misure correttive per prevenire il ripetersi delle irregolarità riscontrate nella futura gara d'appalto, richiedendo un riscontro entro 45 giorni.
La vicenda evidenzia l'importanza di una gestione trasparente e conforme alle norme degli appalti pubblici, specialmente in un settore delicato come quello dei rifiuti urbani, dove la corretta esecuzione del servizio ha un impatto diretto sulla qualità della vita dei cittadini.